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Isola del Garda: guida turistica

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Informazioni utili su Isola del Garda (BS)

Come arrivare sull'Isola del Garda

Isola del Garda si trova sulla sponda bresciana del lago di Garda e si può arrivare sull'Isola soltanto dal Lago in barca.
L'Isola è abitata dai proprietari e la visita può essere fatta solo con il loro permesso ed accompagnati da una guida fornita dalla famiglia Cavazza.
Per questo non esiste un servizio pubblico per arrivarci, ma dai porti delle località più turistiche del Lago di garda, come Sirmione, Manerba, Bardolino, c'è un servizio privato di motoscafi e piccoli battelli i cui conducenti hanno accordi diretti per le visite guidate.

Isola del Garda (BS): guida turistica

Informazioni su Isola del Garda (BS)

Anche se da lontano l'Isola del Garda appare come un'unica lingua di terra, in effetti è divisa in tre parti: la parte più a nord, la più grande e alte isolette, di cui una poco più di uno scoglio sul lato verso la terra ferma.
Distante poco più di 200 metri da Capo San Fermo, promontorio che divide il golfo di Salò dalla baia dello Smeraldo, misura all'incirca un chilometro di lunghezza ed è larga in media 600 metri.
A sud dell’isola di Garda si trova una catena di scogli e bassi fondali, alla fine dei quali emerge l’Isolotto di San Biagio, conosciuto anche come Isola dei conigli.
Isola dei conigli o Isola di San Biagio (BS)
Amministrativamente l'isola appartiene al territorio comunale di San Felice del Benaco e nei secoli ha ospitato numerosi personaggi importanti.
Anche Dante nel 1304, secondo la tradizione, in veste di terziario francescano soggiornò qui e ricordò quest'isola nel XX Canto dell'Inferno:

« Loco è nel mezzo là dove 'l trentino
pastore e quel di Brescia e 'l veronese
segnar poria, s'e' fesse quel cammino »
(Inferno, Canto XX)

A pochi metri dall'isola del Garda si trovano gli scogli dall’Altare, piatti ed affioranti come tavole di pietra semisommerse, così chiamati perche la leggenda vuole che su di essi una volta all’anno venisse celebrata una messa alla quale assistevano i pescatori provenienti da tutto il lago a bordo delle loro barche.
Questi scogli sono considerati dai sommozzatori tra i più belli del lago di Garda, capaci di offrire vere emozioni, specialmente in inverno ed in primavera quando l'acqua è più limpida.
Prendendo come punto di partenza la punta più esterna dell'Isola del Garda dove il fondale è molto basso, circa 6 m, l'immersione può procedere appena sotto il segnale degli scogli più a sud verso il lago aperto.
Qui comincia una parete quasi verticale che si inabissa ad oltre 100 metri di profondità, emozionante e ricca di fenditure e sporgenze.
Dirigendosi verso nord, a circa 42 metri di profondità, la bellissima parete forma un tetto in alcuni punti anche per 4 o 5 metri a sporgere verso il largo creando un bellissimo "effetto grotta".
L'isola è il soggetto ideale per magnifiche fotografie e soggetti per quadri e acquarelli, ma anche se le barche possono avvicinarsi ed ancorare per un bagno, non è permesso scendere a terra.
Gli attuali proprietari, la Famiglia Cavazza, consentono le visite all'Isola da Marzo a Settembre in giorni e orari stabiliti.
La visita all'Isola del Garda dura 2 ore circa, attraverso un parco e giardini, giardini all’inglese, giardini all'italiana natura intatta e attraverso alcune sale della suggestiva Villa in stile neogotico-veneziano.
La visita è sempre guidata.

Le origini storiche di Isola del Garda

Abitata già in epoca romana, l'Isola del Garda ebbe vari nomi legati quasi sempre ai diversi proprietari: insula Cranie, isola dei Frati, isola Lechi, isola Scotti, isola de Ferrari e più tardi isola Borghese.
I segni più antichi della sua storia si trovano nelle 130 lapidi Gallico-Romane trovate sull'Isola ed ora conservate nel Museo Romano di Brescia.
Abbandonata a se stessa nei secoli di decadenza dell'Impero Romano, venne adibita a riserva di caccia fino all'879 quando fu donata al monastero veronese di San Zenone.

Un tempo Isola del Garda si chiamava: Isola dei Frati

L'isola rimase proprietà dei monaci per un tempo indeterminato cambiando il nome da Insula Cranie a Isola dei Frati.
Verso il 1180 quando l'isola faceva parte del feudo concesso dall'Imperatore Federico Barbarossa agli antenati di Biemino da Manerba, S. Francesco d'Assisi di ritorno dall'oriente attraverso l'Albania, la Dalmazia e l'Italia settentrionale ebbe modo di vedere l'isola ormai disabitata e ridotta a covo di pirati.
Così lontana dal mondo l'isola parve a S. Francesco luogo ideale per i suoi frati ed il proprietario, Biemino da Manerba, attratto dal carisma del santo, gli donò parte dell'Isola, dove il Santo istituì un semplice romitorio nella parte scogliosa a nord.
I frati francescani non abbandonarono mai questo luogo solitario nonostante le continue incursioni di soldatesche Bresciane, Veronesi e Mantovane durante il periodo Medievale.
Nel 1429, con l'arrivo di S. Bernardino da Siena, il vecchio monastero venne rinnovato ed ampliato e l'isola divenne un importante centro religioso di meditazione che ospitò illustri personaggi religiosi, come padre Francesco Licheto della nobile famiglia Lechi di Brescia, il quale a partire dal 1470 vi istituì una scuola di teologia e filosofia.
La morte di Padre Francesco Licheto segna l’inizio di un periodo di decadenza per la comunità religiosa dell'isola che dal 1685 al 1697 l'attività religiosa si limitò al noviziato e ritiro dei frati.

Isola del Garda fino ad oggi

Nel periodo Napoleonico e la creazione della Repubblica Cisalpina l'isola del Garda passò in mano allo Stato che smobilitò il cadente monastero. Negli anni successivi l'Isola ebbe diversi proprietari: Gian Battista Conter (1800), i fratelli Benedetti di Portese (1803), Giovanni Fiorentini di Milano (1806).
Nel 1817 la proprietà passò al Conte Luigi Lechi di Brescia che ordinò importanti opere di restauro e costruzione per poi cederla vent'anni dopo al fratello Teodoro, ex generale dell'esercito di Napoleone che apportò ulteriori modifiche con l'aggiunta delle terrazze di fronte alla villa.
Nel 1860 anno dell'Unità d'Italia l'Isola fu espropriata dallo Stato e assegnata all'esercito con il progetto di costruirvi una fortezza.
Al progetto militare venne però preferita l'idea di venderla all'Asta.
La proprietà venne acquistata dal Barone Scotti che la rivendette al Duca Gaetano de Ferrari di Genova e a sua moglie, l'Arciduchessa russa Maria Annenkoff.
Tra il 1880 e il 1900 i nuovi proprietari si dedicarono alla progettazione e alla realizzazione del parco, costruendo muri di contenimento verso il lago e importando terra fertile e piante esotiche.
Il palazzo fu arricchito da terrazze sistemate a giardino all'italiana con elaborati disegni di siepi e cespugli fioriti Prima della morte del Duca Gaetano de Ferrari, nel 1893, i due progettarono un palazzo che avrebbe sostituito la vecchia villa Lechi.
La villa in stile neogotico-veneziano venne costruita tra il 1890 e il 1903, su progetto dell'architetto Luigi Rovelli.
Dopo la morte dell'Arciduchessa, l'isola passò in eredità alla figlia Anna Maria, sposa del Principe Scipione Borghese di Roma, che ne fece la propria dimora curandone personalmente il parco e i ricordi di famiglia.
Nel 1927, alla morte del Principe l’Isola passò in eredità alla figlia Livia, sposata con il Conte Alessandro Cavazza di Bologna che la lasciò in eredità al figlio Camillo che alla sua prematura morte la lasciò a sua alla moglie Charlotte ed ai loro sette figli.
Oggi i Cavazza continuano ad occuparsi con passione del parco e del palazzo che abitano e che accolgono personalmente i visitatori.
Isola del Garda Palazzo

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