Nel 2021 il Carnevale inizia Domenica 14 Febbraio, che coincide anche con la festa di San Valentino, giorno dedicato agli innamorati.
Il martedi grasso, giornata
tra le più ricche di appuntamenti e sfilate in maschera, è quindi il 16 Febbraio.
Purtroppo quest'anno con la pandemia coronavirus in corso non ci saranno le storiche sfilate carnevalesche e feste,
ma si recupererà l'anno prossimo.
Sul lago di garda, ci sono alcune zone lombarde in cui si festeggia il carnevale con rito ambrosiano il venerdi 19 febbraio e sabato 20 febbraio 2021, mentre la sponda
veneta del lago di garda apre le porte al carnevale 2021 dal 15 al 17 febbraio.
Sembra che lo storico carnevale di Arco di Trento, lago di Garda sponda trentina, si festeggi ufficialmente dal lontano 1876 anche se i cittadini amavano già da prima divertirsi con balli mascherati, giocolieri per le strade e
spettacoli teatrali, per volere della borghesia.
Passata la prima e la seconda guerra mondiale, in cui il Carnevale arcense non si festeggiava, tornano le feste di
carnevale verso gli anni cinquanta grazie all'attività di un comitato nato apposta per organizzare al meglio l'evento.
Il Carnevale di Arco di Trento inizia così a
richiamare attenzione tanto da diventare uno degli appuntamenti più attesi dell'anno.
Ancora oggi viene messa in scena la sfilata della suprema Corte Asburgica in
carrozza per le vie del centro storico e il Gran Galà danzante.
Il Canevale di Arco di Trento rende anche omaggio alle arti e mestieri tradizionali, infatti durante
queste giornate vengono create delle piccole botteghe con artigiani che mostrano le loro maestrie nella lavorazione del ricamo, nell'intaglio del legno e del ferro, così che
anche i più piccoli possano conoscere le antiche tradizione del paese.
La sfilata dei carri allegorici, accompagnata dalla banda, da sbandieratori e giocolieri, ha
l'obiettivo di premiare il carro migliore con tre premi legati sempre alla tradizione, l'arco, la freccia e un arlecchino in argento.
E per rimanere sempre fedeli alla
tradizione: Venerdi gnocchi per tutti in piazza!
Il tradizionale Carnevale di Bagolino,
detto Carnevale Bagosso, è un evento che quest'anno giunge alla sua 503° edizione!
La festa del Carnevale in questo
piccolo paese montanaro si celebra da secoli ed è diventato conosciuto in tutto il mondo.
Infatti viene considerato come unico nel suo genere per la presenta di figure tipiche che fanno da attrattiva per la festa.
Ballerini, Suonatori e “Maschér” (le Maschere) sono il fulcro del Carnevale Bagosso.
I
Maschèr rappresentano la tradizionale cultura contadina dei tempi passati quando i contadini, grazie alle maschere, potevano durante il Carnevale prendersi gioco dei Conti di Lodrone senza
essere scoperti.
Le maschere non servono soltanto a nascondere la vera identità delle persone, ma i mascher usavano, ed usano tuttoggi, cambiare del tutto le loro abitudini, dalla
camminata alla voce, per non essere proprio riconosciuti.
Subito dopo l'Epifania, le maschere nei lunedi e giovedi iniziano a popolare le piccole strade di Bagolino indossando
il ceviol, tradizionale costume nero e marrone.
Si spostano sempre in gruppo e nel momento in cui incontrano persone per la strada giocano scherzosi, a volte anche in modo piuttosto pesante.
Per farli smettere si deve gridare
cuè-cuè che vuol dire ubriaconi.
A questo punto lo sprovveduto passante rischia di essere buttato in acqua in una delle fontane del paese.
Lo storico Carnevale di Bagolino
inizia per tradizione il 5 Gennaio mentre le giornate da non perdere per calarsi nell'atmosfera magica e storica di questo Carnevale sono sicuramente il Giovedì grasso e il Martedì Grasso.
Bagolino si trova in Val Sabbia, in provincia di Brescia, ed è un comune montano famoso per il suo
formaggio Bagoss.
Il tradizionale Carnevale di Bacco e Arianna si festeggia a Bardolino, località sul lago di Garda sponda veneta.
Il trionfo di Bacco e Arianna è uno dei
più famosi Canti di Carnevale di Lorenzo De Medici.
E' un canto gioioso corale tipico dell'epoca.
Il componimento risale al Carnevale del 1490.
Festeggia la vittoria di un carro mascherato, quello di Bacco,
accompagnato dal suo seguito: Arianna, ninfe e satiri.
Il canto de "Il trionfo di Bacco e Arianna" descrive la storia
mitologica dell'amore di Bacco e Arianna con i dispettosi satiri che
tendono agguati alle ninfee.
Compare ad esempio Mida con la sua avidità e cupidigia, che
sfila in maschera.
Nel mito si ritrova anche un leggero rimpianto per la
fuggevolezza della gioventù con l'invito a godere di ogni ora che passa.
Lo scorrere del tempo e la coscienza che non è possibile avere nessuna
certezza delle cose future è il motivo di fondo che irrompe nella festa
goliardica e gioiosa.
Il senso generale della festa carnevalesca legata a questo mito è che "del doman non v'è certezza", quindi vale la pena vivere in pieno la festa del presente in onore
anche al vino e all'uva.
Il canto di Lorenzo De Medici
Quant’è bella giovinezza,
che si fugge tuttavia!
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.
Quest’è Bacco e Arïanna,
belli, e l’un dell’altro ardenti:
perché ’l tempo fugge e inganna,
sempre insieme stan contenti.
Queste ninfe ed altre genti
sono allegre tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.
Questi lieti satiretti,
delle ninfe innamorati,
per caverne e per boschetti
han lor posto cento agguati;
or da Bacco riscaldati
ballon, salton tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia
di doman non c’è certezza.
Queste ninfe anche hanno caro
da lor essere ingannate:
non può fare a Amor riparo
se non gente rozze e ingrate:
ora, insieme mescolate,
suonon, canton tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.
Questa soma, che vien drieto
sopra l’asino, è Sileno:
così vecchio, è ebbro e lieto,
già di carne e d’anni pieno;
se non può star ritto, almeno
ride e gode tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.
Mida vien drieto a costoro:
ciò che tocca oro diventa.
E che giova aver tesoro,
s’altri poi non si contenta?
Che dolcezza vuoi che senta
chi ha sete tuttavia?
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.
Ciascun apra ben gli orecchi,
di doman nessun si paschi;
oggi siam, giovani e vecchi,
lieti ognun, femmine e maschi;
ogni tristo pensier caschi:
facciam festa tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.
Donne e giovinetti amanti,
viva Bacco e viva Amore!
Ciascun suoni, balli e canti!
Arda di dolcezza il core!
Non fatica, non dolore!
Ciò c’ha a esser, convien sia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.
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